Date: 
19/07/2021

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Credits: 
UniTs

UniTS e ASUGI hanno dato vita a un team multidisciplinare unico nel panorama scientifico e tecnologico italiano per la ricerca sul bioaerosol e lo sviluppo di tecnologie per la sanificazione dell’aria.

Composto da ricercatori di quattro dipartimenti dell’Ateneo triestino (Scienze Mediche; Scienze Chimiche e Farmaceutiche; Scienze della Vita; Ingegneria e Architettura), l’equipe è nata nella primavera del 2020 per comprendere i meccanismi di contagio da COVID19 e valutare tecnologie e materiali a contrasto della sua diffusione.

I ricercatori triestini fanno parte del team italiano che per primo ha identificato, nelle fasi iniziali della pandemia, la presenza del virus in campioni di PM in sospensione nell’aria raccolti a Bergamo (https://doi.org/10.1016/j.envres.2020.109754). Gli studi sono stati estesi ad ambienti indoor, verificando in campioni del giugno 2020 uno scarso rischio infettivo (https://doi.org/10.1016/j.envres.2021.111200) ma confermando la crucialità, anche futura, del monitoraggio del virus in aerosol a supporto delle analisi epidemiologiche. 

A rendere unico il team di ricerca è anche la strumentazione di ultima generazione a sua disposizione.

PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA IL CAMPIONATORE BIOSPOT-VIVAS

Grazie al finanziamento della Fondazione Kathleen Foreman Casali è stato possibile acquisire, per la prima volta in Italia, il campionatore con tubo di crescita per condensazione “BioSpot-VIVAS”, uno strumento capace di raccogliere nell’aria microorganismi integri a partire da dimensioni di unità di nanometro (miliardesimo di metro) fino a decine di micrometri (milionesimi di metro). BioSPOT- VIVAS apre nuove possibilità di studio in ambito sanitario, ma anche nelle interazioni tra oceano e atmosfera, aerobiologia e nello sviluppo di protocolli di sicurezza in ambito sanitario, chirurgico e odontoiatrico. Lo strumento è trasportabile nei luoghi da monitorare ed è attualmente operativo al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche.

AEROSOLIZZAZIONE CONTROLLATA DEL VIRUS NEL LABORATORIO BSL3 ALL’OSPEDALE SAN POLO DI MONFALCONE

Oltre al nuovo campionatore, grazie alla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), è stata resa disponibile nel laboratorio BSL3 dell’Ospedale San Polo di Monfalcone (ASUGI) una strumentazione per l’aerosolizzazione controllata del virus integro. La tecnologia viene utilizzata per comprendere la stabilità e le interazioni del virus in aria e per valutare l’efficacia di sistemi di sanificazione e trattamento dell’aria. A supporto sono state realizzate dalle officine universitarie camere a tenuta stagna per sviluppare gli aerosol virali e sono stati acquisiti sistemi di campionamento per microorganismi che consentono di discriminare se il virus sia attivo o degradato. La collaborazione di ricerca del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Trieste con TCR-Tecora, azienda produttrice di strumentazione per la caratterizzazione della qualità dell’aria, ha infine dotato il laboratorio BSL3 di un microscopio e sistemi di pompaggio e filtrazione.

Le prime prove di aerosolizzazione virale controllata si sono svolte con successo a giugno 2021 e consentiranno una miglior comprensione delle condizioni di persistenza dell’infettività dei virus in aria oltre alla valutazione dell’efficacia di tecnologie di sanificazione per l’abbattimento di infettività da SARS-CoV-2 e altri microorganismi. 

ATTIVAZIONE A UNITS DEL NUOVO LABORATORIO “AEROSOL AMBIENTALI”

Nel Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche, infine, è stato attivato un nuovo laboratorio dedicato alla valutazione dei rischi da aerosol in cui opera anche personale del consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali. La struttura si avvale della collaborazione di ricerca con il dipartimento di Biologia dell’Università di Bari che ha reso disponibile un analizzatore rapido per la distribuzione dimensionale di nanoparticelle (FMPS) e un campionatore silenzioso per polveri atmosferiche da impiegare in ambienti sensibili.